La realtà delle pratiche della telemedicina
In Francia sono in corso molti esperimenti di telemedicina. A che punto siamo con l’utilizzo di questa pratica a livello quotidiano? Qual è il suo valore aggiunto nelle case di riposo per anziani non autonomi? Esiste un modello economico? Ecco un bilancio di quanto è stato messo in pratica, condotto dall’institut du Bien Vieillir Korian in collaborazione con Télécom Bretagne …
Cos’è la telemedicina?
La telemedicina è una pratica medica a distanza riconosciuta che mobilita delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) secondo il Codice della sanità pubblica.
Vengono identificate cinque modalità d’uso della telemedicina:
– Teleconsulto: il medico fa un consulto a distanza ad un paziente.
– Teleperizia: il medico chiede il parere a distanza di uno o più colleghi.
– Telesorveglianza: un medico monitora ed interpreta a distanza i parametri medici di un paziente.
– Teleassistenza: il medico assiste a distanza un altro operatore sanitario mentre esegue un’azione.
– Regolamentazione medica: i medici dei centri di raccolta delle chiamate di emergenza del pronto soccorso fanno una prima diagnosi telefonica per determinare e dare la risposta più idonea al tipo di chiamata.
Sfide
L’implementazione della telemedicina costituisce uno dei fattori chiave per migliorare le prestazioni del nostro sistema sanitario. Servirsene fornisce elementi per dare una risposta organizzativa e tecnica alle numerose sfide di sanità pubblica:
– epidemiologiche: invecchiamento della popolazione, aumento del numero di pazienti che soffrono di malattie croniche e di polipatologie;
– demografiche: distribuzione disomogenea dei professionisti nel territorio nazionale;
– economiche: vincoli di bilancio che oggi il sistema sanitario deve affrontare.
La telemedicina non va a sostituirsi alle pratiche mediche attuali, ma è complementare.
Benefici previsti
La telemedicina offre una risposta medica personalizzata, coordinata e più idonea alle situazioni riscontrate. In questo modo rende più efficace l’accompagnamento. Quindi sono molteplici i benefici che offre al paziente, agli operatori sanitari e ai poteri pubblici. Diminuendo i passaggi al pronto soccorso, i ricoveri, i consulti non idonei, i trasporti ingiustificati (fonte d’ansia e di rischio per alcuni pazienti più deboli, in particolare gli anziani…) il trattamento quindi si volge di più verso la prevenzione. Grazie ad un migliore trattamento delle sue necessità, il paziente si sente più al sicuro. E questo migliora al contempo il benessere sia suo che dei suoi cari.
E in campo medico-sociale? Quali usi sono previsti per la telemedicina?
Nel settore medico-sociale, è necessario migliorare l’accesso ai consulti di alcuni specialisti per aumentarne l’efficacia e la reattività: è così in particolare per i consulti dermatologici (con piaghe e cicatrizzazioni), le emergenze notturne e nel fine settimana, i disturbi del comportamento in fase acuta, la salute orale, la cardiologia, i disturbi sensoriali e la geriatria per un trattamento globale del paziente.
In ognuno di questi casi, è necessaria una valutazione a monte delle necessità per identificare un programma pertinente da attuare con materiale idoneo (sala fissa, carrello mobile, tablet, telecamera per la salute orale…) e i medici specialisti corrispondenti coinvolti e retribuiti per le loro prestazioni.
Concretamente, nella rete Korian
È stato condotto uno studio in collaborazione con Télécom Bretagne per analizzare l’implementazione della telemedicina su una ventina di case di riposo Korian (case di riposo per anziani non autonomi e centri di riabilitazione).
Le soluzioni sono abbastanza varie. Alcuni progetti hanno privilegiato la mobilità e la flessibilità con l’adozione di tablet e carrelli mobili, mentre altri hanno predisposto una sala dedicata alla telemedicina per eseguire teleconsulti. Alcuni progetti richiedono apparecchi specifici connessi.
Un esempio di uso della telemedicina negli case di riposo per anziani non autonomi
Usa la telemedicina solo il 5% delle case di riposo Korian in Francia. Per il momento alcuni ostacoli rallentano una maggiore implementazione, la creazione e il supporto di nuovi progetti:
– le soluzioni tecniche e gli strumenti proposti restano ancora poco idonei ad un uso quotidiano;
– la gestione e le direttive degli organismi di tutela (ARS) sono ancora insufficienti e poco strutturati;
– il modello di finanziamento non è ancora stato messo in atto. In effetti, l’implementazione della telemedicina implica un finanziamento costante per diversi anni. E questo non si può ridurre ai meri costi d’investimento e funzionamento. È necessario accompagnare questo processo con una gestione, un accompagnamento, un’organizzazione a livello umano, corsi di formazione e di comunicazione.
Quale futuro?
Il modello economico deve essere completato tenendo conto di tutti i benefici attesi non solo a breve, ma soprattuto a lungo termine. Per garantire il successo della procedura è necessario affrontare anche la questione della retribuzione degli specialisti per le prestazioni in telemedicina. Infine, il materiale deve essere facile da usare e perfettamente integrato alle abitudini del personale sanitario. Il digitale sconvolge il trattamento del paziente e deve far nascere nuove organizzazioni. La comunicazione sui progetti esistenti già attuati permette di demistificare questo funzionamento e di anteporre tutti i vantaggi.
È indispensabile anche l’interoperabilità tra i software professionali per coordinare tutti i dati raccolti sia internamente che esternamente (cartella clinica condivisa, cartella farmaceutica…). Questa pratica innovativa deve essere diffusa ampiamente per radicare la telemedicina nelle abitudini.
Riferimenti:
Progetto telemedicina Korian – Relazione finale – marzo 2015
Progetto S5 Télécom Bretagne Tutrice Myriam Le Goff-Pronost
Articolo scritto in collaborazione con la Dott.ssa Isabelle Hauger, medico coordinatore per la casa di riposo per anziani non autonomi Korian Clos Séréna di Bordeaux.


